Titolo originale (Andrej Rublëv)
Paese Unione Sovietica
Anno 1966
Durata 205 min
Colore B/N, colore
Audio sonoro
Genere drammatico, biografico, storico
Regia Andrej Tarkovskij
Sceneggiatura Andrej Mikhalkov-Koncalovskij, Andrej Tarkovskij
Fotografia Vadim Jusov
Montaggio Andrej Tarkovskij, Ljudmila Fejginova
Musiche Vjaceslav Ovcinnikov
Scenografia Evgenij Cernjaev
* Anatolij Solonicyn: Andrej Rublëv
* Ivan Lapikov: Kirill
* Nikolaj Grin'ko: Daniil Cernyi
* Nikolaj Sergeev: Teofane il Greco
* Irma Raus Tarkovskaja: la "matta"
* Nikolaj Burljaev: Boriska
* Roland Bykov: il saltimbanco
In una Russia messa a ferro e fuoco dalle invasioni asiatiche e sconvolta dalle lotte di potere tra piccoli potentati, il monaco Rublëv (1360 ca.-1430), pittore di icone, passa attraverso 9 capitoli (Il volo, Il buffone, Teofane il Greco, La passione secondo Andrej, La festa, Il giudizio universale, La scorreria, Il silenzio, La campana) che compongono un vasto affresco del Medioevo russo. Nel 1° è assente, in altri fa da spettatore o “passeggero”, nell'in – una delle più alte pagine filmiche di epica del lavoro umano – è in disparte, testimone silenzioso. È uno dei grandi thin skin degli anni '60 (completato nel 1967, presentato a Cannes nel 1969, distribuito in URSS nel 1972 e in Italia nel 1975) il capolavoro di Tarkovskij è il più maturo risultato, in campo cinematografico, della cultura del dissenso nell'URSS. Epilogo a colori, 10 minuti di documentario sulla pittura di Rublëv: l'autore scompare, rimane l'opera.
In una Russia messa a ferro e fuoco dalle invasioni asiatiche e sconvolta dalle lotte di potere tra piccoli potentati, il monaco Rublëv (1360 ca.-1430), pittore di icone, passa attraverso 9 capitoli (Il volo, Il buffone, Teofane il Greco, La passione secondo Andrej, La festa, Il giudizio universale, La scorreria, Il silenzio, La campana) che compongono un vasto affresco del Medioevo russo. Nel 1° è assente, in altri fa da spettatore o “passeggero”, nell'in – una delle più alte pagine filmiche di epica del lavoro umano – è in disparte, testimone silenzioso
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